Thursday, November 9, 2006

Vita di Sandra NONNIS

Nel 1967 (avevo 20 anni) ho sposato un ragazzo thailandese che studiava architettura a Roma. Lo frequentavo gia' da qualche anno e quando lui, una volta conseguita la laurea, ha ritenuto di rientrare in patria , ho preso l'importante decisione di seguirlo. Come puoi ben immaginare gli inizi di questa nuova vita, in un paese cosi' diverso, per me che non ero mai uscita dall'Italia, non sono stati facili, potrei raccontarti decine di anedotti ma sarebbe troppo lungo. L'adattamento e' stato comunque parecchio facilitato dal fatto che, due mesi dopo essere approdata a Bangkok, sono stata assunta dall'Alitalia. La nostra Compagnia di bandiera non era certo quel carrozzone in via di rottamazione che e' ora, era una linea aerea di tutto rispetto, fra le prime nel mondo, e Bangkok in particolare era lo scalo piu' importante dell'Estremo Oriente da dove partivano tutti i voli diretti per l' Australia e per il Giappone. Per me e' stato quindi motivo di grande soddisfazione essere riuscita a entrare in un'organizzazione del genere e poter vivere in un ambiente cosi' dinamico come era quello. Avevo peraltro il vantaggio di poter viaggiare gratis e cio' mi ha permesso, oltre che di conoscere vari paesi, anche di tornare a Roma ogni qualvolta la spina della nostalgia si faceva sentire piu' acuta, cosi' sono riuscita a non staccarmi mai dalle mie radici.






Il mio matrimonio e' stato intanto allietato dalla nascita di 2 figli, Fabio (si chiama come te) nato nel 1968 e Sabina nel 1971. Ho lavorato all'Alitalia per 18 anni, con la piu' completa dedizione, poi a un certo punto ho cominciato a percepire che la Compagnia dava dei segni di decadenza, allora non erano ancora molto evidenti, ma gia' cominciavano i tagli operativi, quelli di personale, i risparmi, non era insomma piu' la stessa cosa, cosi', forse anche per misurare me stessa, ho deciso di tentare un cambio e ho partecipato a un concorso presso l'Ambasciata italiana, l'ho vinto. Sono stata molto indecisa se accettare o meno il posto, in fin dei conti l'Alltalia era la mia vita e non volevo lasciarla pero' alla fine, anche allettata dallo stipendio nettamente superiore, ho dato le dimissioni e ho cominciato questa nuova esperienza. Passare da un mondo dinamico a un mondo di burocrati dove vige una gerarchia precisa e dove ancora si usava una lingua italiana con termini per me astrusi (ora per fortuna di meno) e' stato duro, anzi durissimo, ma superato il doveroso periodo di transizione, mi sono ambientata. Dopo 3 anni di segreteria, sono stata assegnata ai servizi consolari, quindi ho dovuto imparare una materia del tutto nuova ma che ho subito trovato di estremo interesse . Nel frattempo, dopo 22 anni di unione , con i figli ormai grandi, mi sono resa conto che per me il matrimonio era diventato un peso, che le differenze con mio marito erano troppe, forse anche perche' mi ero sposata a 20 anni, sentivo il bisogno di fare un'esperienza da sola, di essere autonoma e cosi' ho deciso di separarmi da lui.



Nel 1998 ho fatto il concorso per passare di ruolo, l'ho superato e ho dovuto lasciare Bangkok per andare a lavorare al Ministero. A Roma sono rimasta 3 anni, (altra esperienza nuova), poi ho chiesto e ottenuto di essere trasferita a Kuala Lumpur (il mal d'oriente!). La Malaysaia e' un bel paese e mi ci sono trovata molto bene, dopo 3 anni pero' mi sono resa avvicendabile. Mi sarebbe piaciuto andare a Madrid. La Spagna e' il paese europeo che preferisco e poi sarei stata piu' vicina a mia madre ultraottantenne. Dovevo indicare pero' almeno 5 sedi di preferenza e, fra le altre, avevo messo anche Bangkok cosi' sono stata rispedita da dove ero partita. Avrei preferito fare un'altra esperienza ma tutto sommato Bangkok e' casa e quindi sono stata contenta di tornare, tra l'altro sono vicina a mia figlia che ora e' sposata e proprio il mese scorso ha avuto una bella bambina. L'altro mio figlio e' invece diplomatico (thailandese) e ora e' in servizio proprio a Roma.